Il pane e l’uomo

Il pane ed il suo rapporto con l'uomo, ieri oggi e domani.

Un legame che ha garantito l’evoluzione della specie e del suo “palato”

Quello tra il pane e l’uomo è un legame indissolubile. È qualcosa che va oltre la passione. Quello che proviamo appena ne percepiamo l’aroma e ne sentiamo il “crunch”, va oltre qualsiasi tipo di pornografia.

Il pane fatto come si faceva una volta
Il pane, fatto come si faceva una volta: impastando a mano acqua, farina e lievito.

È l’alimento che più di tutti gli altri, ci ha resi umani.

La panificazione è una delle invenzioni più rivoluzionarie dell’uomo, che per poter seminare, raccogliere e trasformare i cereali ha rinunciato al nomadismo, inaugurando l’era del vivere in comunità.

I Greci, per distinguersi dai popoli Barbari, amavano definirsi mangiatori di farine bianche come la neve.

Nell’Atene di Pericle i grandi fornai erano delle star, come gli chef di oggi. Tanto che persino un filosofo serissimo come Platone, celebra l’arte bianca di Tearione definendolo «mirabile terapeuta dei corpi» per le virtù dei suoi prodotti da forno.

Nella Roma caput mundi, il pane era al centro della vita quotidiana.

Il Cristianesimo ha addirittura identificato il figlio di Dio con il pane.
Ecco perché sprecare il pane era ed è considerato un peccato.

La pallina di impasto che diventerà pane
La pallina che diventerà il pane di IMPASTO

Il Pane non è solo un impasto di acqua e farina. È il simbolo stesso della vita in comune. Non a caso dal pane deriva la parola compagni, dal latino cum panis, cioè coloro che si spartiscono il nutrimento.

Pochi ingredienti, acqua e aria, che passando per vie anguste ed invisibili trasformano il grano (l’ingrediente principe) in pane, quello vero.

È un gesto antico, che parla e racconta la nostra storia.

Ed è il modo migliore per capire se ci troviamo in un buon ristorante:
pane buono e fatto con cura, cibo buono e fatto con amore.

Il pane è ruvido: le rughe, nel pane, sono l’espressione della saggezza di chi lo fa. La crosta non deve staccarsi troppo facilmente dalla mollica e le alveolature (i buchi nella mollica) non dovranno essere troppo grandi.

Il Pane di Impasto
Crosta, rughe, imperfezioni: un bel pane da tagliare a fette. Un pane della domenica.

Fate caso alla cottura: un pane poco cotto sarà pesantissimo e non avendo avuto il tempo di perdere la propria umidità in forno, si ammoscerà in breve tempo. Quello ben cotto invece potrà fare una cosa sola: migliorare nel tempo mentre riprende la giusta umidità dall’esterno.

Gli ingredienti del pane sono acqua, farina, sale e lievito. Va da se che un buon pane non debba contenere “miglioratori” che aiutino la lievitazione. Un modo per sgamarli? La lucidità della crosta.
Avete presente alcune baguette del supermercato?
Ecco, quelle, dai miglioratori, non sono quasi mai immuni e sono così lucide che vi ci potrete specchiare.

Cottura del Pane
La cottura è alla base di un buon pane

Grande importanza hanno sicuramente le farine che si vanno ad utilizzare. Con una materia prima scadente, potrete provare ad utilizzare qualsiasi tipo di miglioratore, potrete anche chiamare Giucas Casella e David Copperfield, ma starete semplicemente dando al consumatore finale qualcosa che non può e non deve essere considerato “buon pane”.

Il Molino Paolo Mariani, il fornitore che abbiamo deciso di portare dentro IMPASTO, fa dell’alta qualità dei grani utilizzati il proprio marchio di fabbrica.
Quella del Molino Mariani è una storia che ha ormai più di un secolo.
Grazie alla continua innovazione, sono arrivati a produrre grani qualitativamente eccellenti, fatti nel rispetto del territorio e di chi li coltiva col sudore e la fatica.

Tutti i grani, ovviamente italiani al 100%, prodotti rigorosamente nei terreni vicini al mulino, sono fatti nel rispetto di una vera filiera, in cui il raccolto è pagato in maniera adeguata, viene trasformato praticamente sul posto. 

Ecco perché il prodotto finale è così apprezzato.

Una Filiera è fatta di storia, di uomini e donne, di sacrifici ripagati, ma soprattutto di natura e di terra. 

Una filiera è qualità, di visi sferzati dal vento e dalla pioggia e arsi dal sole, di impegno negli anni, di emozioni e soddisfazioni.
È per questo che più tutto il resto, a parlare sono gli uomini ed i grandi risultati ottenuti.

Passiamo al gusto: deve essere frutto del lavoro del lievito sulla farina utilizzata. Il sale dovrà essere solo un complemento, una finitura che chiude il cerchio.

E poi il profumo: il pane fatto seguendo procedure corrette è facilmente collegabile ai profumi del grano e degli altri cereali utilizzati.
Col passare delle ore pur perdendo in croccantezza, il sapore del pane migliorerà.
Vedrete la mollica infittirsi ma avrete una concentrazione di gusti sempre più intensa.

Per questo bisogna tornare alle nostre origini, bisogna rifarci ai nostri ricordi e a quelli delle nostre nonne. Ricordare per non dimenticare gli insegnamenti saggi di un’era in cui il consumismo sfrenato non aveva ancora preso il sopravvento, un’era in cui il pane era materia preziosa.

Pane da condividere
Spezzo il pane e rese grazie…

Il pane della domenica era fatto per durare tutta la settimana, era fatto per sfamare tutta la famiglia (pagnotte enormi da 3, 4, 5 kg,) e non veniva mai buttato. Quello avanzato veniva riutilizzato nelle ricette più svariate.

Oggi il pane non lo si trova più nelle case, la mattina, la domenica.

Non è più un rituale di famiglia: oggi il pane viene trasportato di notte, di nascosto, come se fosse qualcosa di cui vergognarsi, come se fosse un criminale, viene congelato, affettato e buttato, viene eliminato dalla dieta. Viene sostituito da grissini, da gallette, da altro che non è vero pane.

Ma non vi siete rotti le palle di mangiare pane fatto senza il cuore e senza la passione?

Cosa penserebbe di voi vostra nonna, vedendovi mangiare quella schifezza?

Impasto

IMPASTO è pasta, pizza e pane. TUTTO SU IMPASTO è la voce di questi tre prodotti che sono buoni, sono Italia e sono Mondo.
Tutto su Impasto è un modo per far percorrere l’Italia del gusto attraverso curiosità, articoli, saggi, presentazioni, interviste e tanta leggerezza.

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